A Torino il più antico museo al mondo dedicato all’antica civiltà egizia: “Il Museo egizio”.

Esso nasce da un primo reperto acquisito nel 1626, la cosiddetta Mensa isiaca, una tavoletta bronzea acquistata da Carlo Emanuele I di Savoia.

Nei decennio a seguire le collezioni furono integrate da altri preziosi reperti fino all’anno simbolo del 1824, anno in cui il re Carlo Felice acquistò la collezione seicentesca del botanico e appassionato egittologo Vitaliano Donati e del collezionista e console piemontese Bernardino Drovetti, consistente in migliaia di pezzi trovati durante gli scavi avvenuti in Egitto durante il periodo napoleonico, anni in cui scoppiò una vera e propria febbre dell’egittologia.

Nasce così nella capitale sabauda,nello storico Palazzo dell’Accademia delle Scienze, il primo museo dedicato all’antico Egitto.

Inserito nel 2013 dal “Times” fra i 50 migliori musei al mondo, contiene migliaia e migliaia di statue, reperti funerari, sarcofagi, papiri, mummie e, financo, animali imbalsamati e tutti gli strumenti per procedere con questa pratica ddi conservazione del corpo.

Tante sale dall’allestimento suggestivo e accattivante contengono tutto ciò che riporta alla memoria e alla conoscenza gli antichi fascini e misteri dell’Egitto. Di particolare pregio la statua di Amon e del faraone Horemheb, la statua di Seti II, la statua di Sekhmet di Iside e di Ptah, la tomba e il papiro di Kha, la statua di Ramses II, una Sfinge, il tempio rupestre di Ellesija, messo in salvo durante la costruzione per la creazione del Lago Nasser, il sarcofago e il corredo funerario della tomba della regina Nefertari, il Canone Reale, il lunghissimo Papiro di Iuefankh, la Mensa isiaca venduta dai Gonzaga ai Savoia.

Un affascinante viaggio nella storia e nel mistero che avvolge un’antica e progredita civiltà che ha le sue radici nella notte dei tempi.

Carlo Guidotti