In occasione della “Giornata della memoria 2023”, la saggista e ricercatrice Lucia Vincenti ha presentato a Catania i suoi ultimi due saggi: “Le donne ebree in Sicilia al tempo della Shoah – Dalle leggi razziali alla liberazione (1938-1943)” e “Trame occulte del nazismo – Preti, suore, testimoni di Geova nei lager”, prodotti da Edizioni Ex Libris.

Un doppio appuntamento per la scrittrice palermitana presso il capoluogo etneo che ha relazionato su una delle più terribili pagine della nostra storia contemporanea, la shoah.

Il primo di questo ciclo di appuntamenti è stato ideato e organizzato dal Rotary Club Catania ovest che, presso la loro prestigiosa sede, hanno ospitato la scrittrice e l’editore Carlo Guidotti.

A dare il via alla serata una cena conviviale con doppio menu, uno tradizionale, arricchito da piatti tipici della cucina etnea, e uno di cibo kosher, seguendo le regole alimentari dell’ebraismo su alcuni ingredienti e sulle modalità di preparazione.

Terminata la cena, i saluti istituzionali del dott. Alberto Lunetta a nome del Rotary Catania ovest che ha introdotto il tema dell’incontro, ossia le “Vicissitudini, storia e stati d’animo delle donne ebree al tempo della shoah, dalle persecuzioni dei diritti alla persecuzione della vita”.

La conferenza, oltre l’uditorio presente in sala, ha avuto anche una vasta platea collegata online di aderenti al Rotary Catania est, Rotary Catania sud, Rotary distretto 2110, Rotary Colonne d’Ercole, Rotary club Romagna, Rotary Tre castelli D2072, Rotary club Passport, Rotary Club Viagrande 150, Rotary club Emilia, Rotary club 2072.

Sono intervenuti anche i governatori del distretto 2110 Orazio Forza D’Agrò e del distretto 2072 Luciano Ferri.

La scrittrice Lucia Vincenti, esperta di esoterismo, simbolismo e storia antica e contemporanea, dopo una sintesi introduttiva delle disposizioni legislative e giuridiche che negli anni antecedenti alla Seconda Guerra mondiale hanno portato al censimento degli ebrei, ha spiegato come, con questa ed altre azioni volute dal governo, si tentò di inoculare il seme del razzismo nell’animo degli italiani.

E così, anno dopo anno, l’Italia si ritrovò impegnata in una guerra devastante e a far i conti con le persecuzioni razziali che ebbero il tragico culmine nella cosiddetta “soluzione finale”.

Si aprirono le porte dei campi di concentramento, di internamento e di sterminio, che non risparmiarono nessuno, uomini, donne, anziani, ragazzi, neonati, preti, suore, zingari o chiunque professasse una fede o portasse avanti un’idea diversa dal regime.

“La persecuzione degli ebrei colpì ferocemente anche la Sicilia, e la shoah siciliana ebbe purtroppo numerose donne fra le proprie vittime” ha ricordato la Vincenti nella sua relazione.

“Donne che erano medici, imprenditrici, scrittrici, maestre di danza, casalinghe o insegnanti, donne che potevano portare avanti la loro carriera e la loro vita personale di figlie, di mogli o di madri a cui, inaspettatamente, venne tolta la speranza, la dignità, la femminilità, la vita”.

Nel suo saggio, l’autrice ha custodito come uno scrigno pregiato alcune perle preziose, ossia le interviste fatte personalmente ad alcune donne sopravvissute alla shoah. Pochi nomi che con la loro dura e difficile testimonianza hanno arricchito il corpus degli studi di Lucia Vincenti, che sull’argomento ha dedicato tanti anni e molteplici libri.

Con alcune letture, a cura proprio dell’autrice, percepiamo la viva e vera voce delle donne che miracolosamente hanno superato quella parentesi di vita parallela, e che con forza, pazienza e coraggio, hanno vinto la chiusura e sono state in grado di raccontare la loro esperienza, e che oggi ci aiutano a comprendere meglio gli orrori di questi anni violentemente presenti anche nella nostra terra, di cui prima nessuno aveva mai parlato.

Dopo una folta serie di domande dal pubblico e dagli utenti presenti nel web, termina un appuntamento di profonda riflessione sulla shoah siciliana e sull’ideologia che portò alla nascita del nazismo con le sue nefaste conseguenze.

“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”, Anna Frank.

Carlo Guidotti