Si è tenuto il 12 gennaio scorso, presso il Cinema De Seta, ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, il convegno “Cuntintizza-Resilienza-DiverAbilità”, organizzato dai Club Lions Palermo Host e Federico II, a fianco del Comune di Palermo e dell’Università degli Studi di Palermo.

Presenti gli studenti di diverse scuole: Liceo Classico Internazionale Statale “Giovanni Meli”, Liceo Statale “Camillo Finocchiaro Aprile”, Liceo Statale “Regina Margherita”, tutte di Palermo, e il Liceo Ginnasio Statale “Francesco Scaduto” di Bagheria.

La giornata ha avuto un triste incipit all’arrivo della notizia della morte di Biagio Conte, missionario laico che tanto bene e amore ha donato, fino alla fine dei suoi giorni, ai fratelli della nostra città.

Dopo un minuto di silenzio, i saluti della dott.ssa Marika Tutino, Presidente del Lions Palermo Host, e della dott.ssa Simonetta Casa; hanno introdotto il tema del convegno il prof. Lorenzo Palumbo, Presidente Lympha, e il Cons. Salvatore Imperiale, Presidente IV Commissione Comune Palermo.

Nella sua prima parte l’incontro ha avuto come protagoniste le scrittrici Simonetta Agnello Hornby, avvocato attiva a Londra, e Costanza Gravina di Comitini, farmacista, coautrici del libro “La Cuntintizza”, intervistate dall’editore e giornalista Carlo Guidotti. L’intima essenza del volume sta già nel titolo e, soprattutto, nel sottotitolo, ossia “Piccole ragioni della bellezza del vivere”, ecco cos’è essenzialmente la “cuntitizza” descritta con dovizia di particolari nel volume edito da Mondadori, piccole cose che ci rendono bella la vita.

Dialogando con le scrittrici ci si rende conto di come la contentezza sia presente in molte cose, siano essi oggetti, profumi, colori, sapori, semplici gesti o situazioni del nostro vivere quotidiano, spesso legato all’infanzia ma anche all’età matura.

Piccole azioni o osservazioni della normale vita di tutti i giorni hanno sviluppato nella mente e nell’anima delle autrici un’acutezza e una sensibilità che, ben descritta nel libro, pagina dopo pagina, consente al lettore di prenderne piacevole consapevolezza.

Ammirare la campagna, immergere le mani nell’impasto del pane con il papà, osservare gli attrezzi in cucina, lavare la verdura, seguire le formiche sull’erba o sminuzzare gli spaghetti, accarezzare una pelliccia, ma anche contare le differenti tipologie di bicchieri, creare cocktail o vivere il rito del caffè al risveglio, come ci ha raccontato Costanza Gravina; piccole tessere di un prezioso mosaico divenuto specchio di un’infanzia che assume i toni della serenità, della felicità, della spensieratezza ma soprattutto della cuntintizza, appunto, concetto tanto semplice ma profondo al tempo stesso, che si distingue dalla felicità o dall’amore stesso; è un attimo, una sottile aria rinfrescante che ci fa star bene, ci appaga, e rimane immoratale e che ci congiunge all’infinito della nostra anima.

Il fenomeno della cuntintizza, nella sua evoluzione più complessa ci conduce ad assumere una proteiforme resilienza, ossia la capacità di resistenza e riadattamento alle avversità ed alle problematiche a cui la vita talvolta ci espone. La resilienza quindi ci appare tanto più efficace quanto siamo stati in grado di valorizzare la nostra contentezza, dando nuova luce alla nostra stessa vita, giungendo quindi ad un nuovo stadio, che è anche la tematica della seconda parte della conferenza, ossia il rispetto delle differenze e la gestione, tutela e valorizzazione delle diversità.

Simonetta Agnello Horby ha, in proposito, raccontato la sua esperienza legata alle disabilità del padre, prima, e del figlio dopo; delle inevitabili difficoltà legate alla conduzione di una cosiddetta “normalità” negata con la costante ricerca di una gestione della diversità della vita che, con forza, pazienza e determinazione, riserva sorprendentemente anche fenomeni di cuntintizza, che risiede, come sempre nei piccoli gesti che nascondono grandi cose. A seguire Costanza Gravina, ha relazionato sul tema della discriminazione e sul body shaming, raccontando alcune esperienze personali da cui si evince come anche fenomeni di bullismo possano fortificare e valorizzare la vittima, definendo una più marcata specificità e unicità e dismettendo i panni, appunto, di vittima.

Terminata la doppia intervista hanno preso la parola i tanti studenti che, con attenzione, hanno seguito il dialogo, e che hanno posto numerose domande alle scrittrici: dai loro interventi emerge quanta sensibilità i giovani abbiano dinanzi a tematiche che hanno fatto proprie con amore e appassionato coinviolgimento.

Tante domande ma anche tante profonde riflessioni che hanno emozionato, e in qualche caso anche commosso, i relatori e il pubblico.

Dopo una pausa la conferenza è stata moderata dal prof. avv. Gianfranco Amenta, Past Governatore Distretto LIONS 108 YB.

In questa seconda parte sono stati affrontati i temi della diversità e della disabilità sotto i profiili tecnici, giuridici e sociali con gli interventi del dott. Fedele Termini, “Cyberpsicologia: le nuove metodiche per la resilienza”, del dott. Luca De Paoli, “Le diverse abilità: come riconoscerle e implementarle”, dell’avv. Marica Castello, “Si può essere portatori di cuntintizza, nella sofferenza? Azioni ed esperienze di N.I.N.A.” e della dott.ssa Luisa Musto, “Disabilità: profili legislativi tra istruzione e avviamento al lavoro?”. Ha concluso l’incontro il dott. Paolo Valenti, Vice Governatore Distretto LIONS 108 YB.

Si chiude così un incontro che ha messo a fattor comune docenti, professionisti, giornalisti e scrittori ma soprattutto i giovani, ragazzi attenti e sensibili capaci di bene interpretare il nostro presente per la costruzione di un fututo inclusivo e senza barriere relazionali.

Si ringrazia il comitato organizzatore: dott.ssa Simonetta Casa, l’avv. Marco Giunta, il prof. Paolo Greco, il dott. Alfonso Lo Cascio, la prof.ssa Angela Monteverde, il prof. Lorenzo Palumbo, la prof.ssa Letizia Passantino, la prof.ssa Mariella Spagnolo e l’arch. Loredana Tarallo.

Carlo Guidotti