Si è chiuso, nei giorni scorsi, il percorso di ‘contrasto al bullismo e al cyberbullismo’ realizzato dall’Istituto Comparato “Don Lorenzo Milani” di Caltanissetta

Tutto ha una fine ma spesso, fortunatamente, la fine di un percorso corrisponde semplicemente ad una tappa delle proprie esperienze. Questa considerazione, ritengo, si possa ben applicare al progetto “Clicc@ No al cyberbullismo“. Dopo una serie di incontri coordinati dal referente del progetto, il professor Fabio Amico, con psicologi, esperti di informatica e di reti, funzionari della Polizia Postale, esperti di legislazione, è diventato necessario esprimere, in maniera comune, il risultato raggiunto. Ragazzi e ragazze, tutti molto giovani. Alcuni sono ancora bambini. Ma il loro sguardo è vigile e attento, sotto il piccolo ‘personaggio’ che alcuni hanno deciso li debba rappresentare. Parliamo di quello che dobbiamo realizzare, di cinema, di che cosa faremmo se… Passo dopo passo, buttiamo le piccole fondamenta necessarie per iniziare a realizzare quello che sta diventando il nostro piccolo sogno. Hanno la testa bassa sul foglio e copiano dalla lavagna. Poi ti guardano. E’ evidente che avrebbero mille domande, mille curiosità da soddisfare, ma il tempo è più che mai tiranno e, nel nostro piccolo, anzi microscopico, ci sono alcune regole da seguire e dei tempi da tenere. Rimandiamo l’uso dei simboli a risultato raggiunto, in questo momento potrebbe creare confusione. Poeti e pittori. Questo sono diventati i ragazzi e le ragazze. E il loro lavoro, incontro dopo incontro, attraverso scelte suggerite e discusse, si è concretizzato nel giorno delle riprese. Faticose, soprattutto per loro che hanno dovuto, quel giorno, applicare la costante regola del rigore e del silenzio. La parte principale delle riprese sarebbe stata realizzata in una ripresa unica, della lunghezza prevista di circa sette minuti. I ragazzi sarebbero dovuti entrare, prendere posto e… aspettare che, uno dopo l’altro, entrassero i loro compagni e prendessero posto. Buona la prima! La ripresa è durata sette minuti e trenta secondi, di silenzio, di controllo, di attenzione univoca con la consapevolezza di essere parte di qualcosa di più grande.

Poi, finalmente, l’urlo liberatorio, quell’urlo che, dal vivo hanno lanciato dal palco del teatro Margherita, a Caltanissetta il 30 maggio scorso, dopo la proiezione dello spot che hanno realizzato. Si è trattata della serata conclusiva nella quale sono stati presentati i diversi lavori derivanti da questo lungo percorso all’interno della struttura scolastica. Davanti alle autorità civili e militari, alla dirigente scolastica, la professoressa Luigia Maria Emilia Perricone, ai genitori e agli insegnant e al pubblico, i ragazzi ‘ci hanno messo la faccia’. E, in mezzo al loro c’erano Alessandra, Alessandro Pio, Claudia, Clelia Maria Pia, Davide, Federica, Francesco, Gaia Maria, Giulia, Giuseppe, Karol, Ilaria, Marco, Maria Francesco, Riccardo, Sofia, Sofia, Sofia Maria, Sophia Carmela, Letizia e Vincenzo, a gridare il loro #maipiubanchivuoti.

Roberto Greco per referencepost.it