Dal 19 novembre al 18 dicembre // CANTIERI CULTURALI ALLA ZISA – SALA PERRIERA

La seconda edizione della rassegna dedicata al Maestro Lelio Giannetto prende il via il 19 novembre con l’imperdibile concerto, evento dell’anno, della storica band avant-prog inglese con influenze di musica sperimentale e jazz Henry Now (ex-Henry Cow) con Tim Hodgkinson, Fred Frith, Chris Cutler, John Greaves, per la prima volta in Sicilia.

Un mese di musica “SOLO per Lelio”: la rassegna, curata da Valeria Cuffaro, si svilupperà in quattro weekend (dal 19 novembre al 18 dicembre), con proposte che abbracciano vari stili e linee di ricerca musicale senza limiti né confini: dall’improvvisazione radicale, al progressive rock, dalla musica contemporanea, alla musica barocca e al blues, offrendo l’esplorazione di sonorità e dimensioni timbriche molteplici per la presenza di artisti che, con la loro diversità compositiva e interpretativa, condurranno l’ascoltatore verso nuovi orizzonti del sonoro.

Ad aprire la rassegna, il 19 novembre (doppio concerto ore 19.00 e ore 21.00 – Sala Perriera – biglietto unico 20,00 €), l’imperdibile concerto degli HENRY NOW, che vede riuniti quattro mitici componenti della storica band Henry Cow: Tim Hodgkinson, Fred Frith, John Greaves, Chris Cutler. Il concerto, prima ed unica data siciliana, è stato possibile grazie al rapporto di profonda stima ed affetto che legava Lelio Giannetto a Tim Hodgkinson,che ha pensato di proporre l’esclusivo concerto a Curva Minore e che ha voluto con questo omaggio a Lelio, grande estimatore degli Henry Cow, sostenere il percorso di ricerca sperimentale intrapreso da Lelio Giannetto venticinque anni fa. Henry Now è un progetto che evoca la lunga storia frastagliata e dinamica degli Henry Cow, che Fred Frith, in una intervista nel web del 19 giugno 2022 sul blog di Rick Rees, presenta così “Niente vecchie canzoni, niente nuovo materiale, tutto sarà improvvisato. Ma il punto di Henry Now è che potrebbe svilupparsi in qualsiasi cosa e con chiunque sia disponibile. Quindi tutto potrebbe succedere nel futuro, purché saremo ancora tutti qui!”.

L’anima degli Henry Cow, gruppo fondato da Hodgkinson e Frith nel 1968 all’Università di Cambridge con altri musicisti, a cui succedettero poi, tra gli altri, Greaves e Cutler, è il risultato di un approccio eterodosso alle musiche dei singoli musicisti che, in oltre 50 anni di ricerca sonora, hanno attraversato generi e stili, ognuno a suo modo, dal rock al jazz in molte delle loro varianti, dalla musica colta novecentesca alla musica concreta ed elettroacustica, senza trascurare la “forma canzone”, esplorandone i limiti e dando molto spazio alla pratica dell’ improvvisazione senza perdere di vista  la pratica dell’improvvisazione, della ricerca e della sperimentazione. È la condivisione di un impulso, di un’impronta comune di emancipazione, di crescita, di libertà.

Henry Cow, gruppo cruciale degli anni Settanta, annoverato tra gli esponenti del “progressive rock” e più precisamente nell’area della cosiddetta “scuola di Canterbury”, già dalle prime incisioni propone un innovativo approccio alla “popular music”. Ad esempio, nella retrocopertina del loro album “In Praise of Learning” (1975) c’è la scritta “Art is not a mirror – It is a hammer” affermazione di John Grierson, il grande documentarista e teorico del cinema inglese, ispirata all’ aforisma di Wladimir Majakovskij: “L’arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello per forgiarlo”. È la manifesta intenzione di una ricerca di forme nuove per contenuti nuovi. E non solo dal punto di vista strettamente estetico”. Nella seconda metà deli anni Settanta gli Henry Cow si fanno promotori del movimento Rock In Opposition, un collettivo di musicisti internazionali (ne fanno parte anche gli Stormy Six) che attraverso il mutuo soccorso organizzano una rete per la promozione e la diffusione delle loro musiche, un’autogestione tesa ad affrancarsi dai modelli del mercato, con l’obbiettivo di indipendenza politica e culturale dall’industria culturale dominante. Il collettivo “Rock in Opposition” in senso stretto dura pochi anni, ma da quella esperienza prende forma una modalità di comporre, produrre, distribuire e consumare, o meglio di “vivere”, la musica le cui propaggine arrivano fino ad oggi.

Il programma della rassegna prosegue domenica 20 novembre (ore 21,00) con il concerto del TORBA trio, formato da Gandolfo Pagano (chitarra orizzontale), Fabrizio Spera (batteria) e Tim Hodgkinson formazione che fa dell’improvvisazione la sua pratica essenziale: la sua è musica irreversibile, elaborata in tempo reale attraverso l’ascolto, e in continua lotta fra intento narrativo e pura accidentalità. Alle ore 22,00, spazio agli incontri di improvvisazione condotti da Tim Hodgkinson & ChrisCutler con CMY – Curva Minore Youngsters (Maria Merlino e Andrea Ardizzone al sassofono, Domenico Mazza al basso, Marco Ardizzone alla tromba e il sempreverde Mezz Gacano alla chitarra elettrica) ensamble di giovanissimi musicisti siciliani.

La seconda settimana prenderà il via venerdì 25 novembre (ore 21,00) con il concerto solista di clavicembalo di Adalgisa Badano, musicista dedita intensamente sia alla musica antica che a quella contemporanea. “Double”, il titolo del suo concerto per solo clavicembalo, deriva dal termine che indica la ripetizione di una delle danze con abbellimenti o variazioni nelle suite barocche. Sabato 26 novembre alle 21,00, sul palco della Sala Perriera, il concerto solista di violoncello di Michele Marco Rossi, uno degli interpreti di maggior riferimento che ha già ampliato significativamente il repertorio del violoncello, passando dalla musica strumentale al teatro d’avanguardia, alla musica elettronica e alle installazioni video. L’affetto che lo lega a Lelio Giannetto lo porta a dedicargli un programma di ampio respiro che copre 300 anni di musica, dal capolavoro dell’opera violoncellistica di Johan Sebastian Bach alla contaminazione metal della musica di Bernhard Gander.

Domenica 27 novembre (ore 18,00) terrà il seminario condotto da Dario Buccino e Duccio Beverini sul sistema HN, hic et nunc, qui e ora, sistema di composizione, esecuzione e notazione atto a catturare la risonanza del suono, scomporlo in parametri e ricomporlo a strati poliparametrici così da catturarne la risonanza effettiva, metodo che implica la partecipazione attiva dell’interprete fin dalle prime fasi compositive di un brano. Alle ore 21,00, Duccio Beverini eseguirà il brano “Finalmente il tempo è intero”, composizione scritta dallo stesso Dario Buccino per due strumenti: Duccio Beverini e pianoforte. In questa esibizione l’esecutore è anche strumento musicale proprio come il pianoforte.

Venerdì 2 dicembre alle ore 21,00 sarà la volta della perfomance poetica dal titolo “SOLO con Lelio”, in un recital per chitarra sola di Giuseppe Greco, eccellente ed eclettico musicista che spazia dalla musica della tradizione, al jazz fino alle sperimentazioni più ardite, a cui seguirà l’inedito duo Cooper/Greco con l’esecuzione di composizioni istantanee. Sabato 3 dicembre ore 21,00 in scena Mike Cooper in solo, esploratore musicale, icona della sperimentazione, musicista improvvisatore che genera la sua musica in fogli, loop e strati, e sembra accumulare questi album di suoni trovati come un ragno tesse la tela, che si è spinto oltre i confini e le frontiere della sua musica e della sua arte. Mike Cooper sarà anche il protagonista del concerto di domenica 4 dicembre, in cui suonerà con i giovani ma esperti musicisti siciliani Domenico Sabella, Tommaso Miranda, Alfredo Giammanco, Calogero Genco, Alessandro Panicola.

La settimana che chiude la rassegna avrà inizio venerdì 16 dicembre (ore 21,00) con il concerto solista di percussioni di Simone Mancuso, percussionista e direttore di fama mondiale, specializzato in musica contemporanea. Sabato 17 dicembre (ore 21,15) si terrà il concerto solista di pianoforte di Daan Vandewalle, eccezionale pianista belga che gode di una reputazione internazionale trasversale come nuovo specialista musicale, con una forte attenzione alla musica pianistica americana del 20° e 21° secolo, Daan Vansewalle suonerà per Curva Minore un programma rivoluzionario, su un testo di Oscar Wilde “De profundis”, una lettera che Wild scrisse al suo amato “Lord Alfred Douglas” dopo essere stato processato per omosessualità e “El Pueblo Unido” canzone di Sergio Ortega, canzone simbolo della lotta del popolo per il ritorno alla Democrazia.

Il 18 dicembre ben quattro appuntamenti che renderanno omaggio al Maestro Lelio Giannetto con TUTTI per Lelio. Si partirà alle ore 21,00 con la Video perfomance PERGAMENA – LesArten I – Grotte della Gurfa: Film di cri di coeur – Willehad Grafenhorst & Fine Kwiatkowski con Lelio Giannetto contrabbasso / Fine Kwiatkowski danza.

Alle ore 21,45 l’esecuzione di Open, partitura aperta di Simone Mancuso con Daan Vandewalle al pianoforte, la SIO – Sicilian Improvisers Orchestra per l’occasione in formazione allargata.

La SIO è l’orchestra creata da Lelio Giannetto, costituita per esprimere il presente e l’avvenire, con notazione tradizionale e innovativa, fulcro dei nuovi linguaggi e dell’improvvisazione, con musicisti di diverse estrazioni e generazioni che la rendono unica.

Alle ore 22,30 Perfodance con le musiche di Mark Dresser e le danzatrici Emilia Guarino, Sabrina Vicari, Fine Kwiatkowski e Mara Rubino.

Alle ore 23,00 video proiezione di Francesco Murana, Il contrabasso Parlante” con Lelio Giannetto. 

INFO BIGLIETTI

€ 8 intero (intero) // € 5 ridotto possessori Feltrinelli card e studenti under 30

abbonamento € 40 escluso il concerto degli Henry Now

concerto Henry Now – biglietto unico 20 €

Info biglietteria 3291051417

Contatti

https://www.curvaminore.org/  –  curvaminore@gmail.com  3293152030