Ridare colore ad opere d’arte antiche, divenute ormai in bianco e nero come fotografie che ci appaiono appartenenti a un passato ormai quasi lontano e inafferrabile. Alluminio, ferro e merletti bianchi, base neutra – ma non nel contenuto – sono il substrato di una miriade di vernici colorate che, scandite pazientemente e senza, forse, un particolare filo conduttore esaltano l’antica arte della pittura insieme a quella rappresentata dalla scultura e all’ultima – ma non ultima – a quella solitamente relegata al mondo femminile: il ricamo. Base, supporto, dunque, irrinunciabile che nel suo “Twist” – è questo il titolo della mostra – Arrigo Musti presenta come viatico indispensabile per una corretta, passionale e rispettosa rappresentazione di un mondo antico che oggi urla volere diventare a tutti i costi colorato perché il colore è bellezza, è vita e straordinario trait d’union tra passato e presente e tra tutte le razze del mondo. Twist, dunque, attorcigliamento, fusione in movimenti lenti ma costanti che non danno soluzione di continuità se non ai margini, ai confini fisici dei quadri e dei sentimenti dell’artista per riproporsi in un’ altra opera e poi un’altra ancora. Così, dal colore viene fuori il contorno – che non è delimitato da alcun tratto – di antiche rappresentazioni artistiche che, finalmente, hanno giustizia del colore perduto riappropriandosene in una visione fantasmagorica che vuole obbligatoriamente essere scoperta.
Nato a Palermo e bagherese d’adozione, nel 1969, ha esposto in personali e collettive, sia in gallerie che in musei in Italia, Francia, Olanda, Inghilterra, Stati Uniti. Nel 2009, una sua mostra curata da Maurizio Calvesi, storico dell’arte e dalla moglie Augusta Monferini, vede in esposizione i suoi quadri presso la Wright State University Ohio, USA. E’ presente alla Biennale di Venezia nel 2011, proposto al Direttore Artistico Vittorio Sgarbi, dal regista cinematografico premio Oscar, bagherese, Giuseppe Tornatore. Nel 2012 espone in una personale a Montecitorio e nel 2014, nella medesima Camera dei Deputati di Montecitorio a Roma, riceve il “Premio Internazionale Italia-Usa”. Battute all’asta da Christie’s e acquistate dalle Nazioni Unite, sue opere sono esposte al tribunale internazionale dell’Aja, in Olanda.
Dal 21 dicembre 2019 al 22 febbraio 2020 i suoi dipinti sono in esposizione a Bagheria nella sede del Museo Guttuso di Villa Cattolica. L’evento, promosso e patrocinato dal Comune di Bagheria alla cui guida è il Sindaco Filippo Maria Tripoli e organizzato dall’Assessorato alla Cultura rappresentato da Daniele Vella che è anche vice sindaco, ha ricevuto il patrocinio dell’Associazione Donnattiva, del Rotary Club Bagheria, dei Lions Bagheria, della FIDAPA e della Consulta giovanile Bagheria. Curatori della mostra che dopo il 22 febbraio sarà trasferita negli Stati Uniti, sono Lorenzo Canova, storico dell’arte e professore associato di Storia dell’Arte contemporanea presso il ipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell’Università degli studi del Molise e Annabelle Prestley, assistente e curatore presso il Museo d’Arte della Princeton University.
Teresa Di Fresco