Vogliamo ricordare l’onorevole Aldo Moro con le ultime parole che ha scritto dal carcere, di suo pugno, nell’ultima lettera per la moglie Eleonora

La mattina del 9 maggio, con una telefonata, le Brigate Rosse comunicarono il luogo in cui era stato lasciato il cadavere dell’onorevole Aldo Moro. Quando le forze dell’ordine arrivarono in via Caetani, nell’aprire lo sportello posteriore della Renault 4 rossa, misero la parola fine alla triste vicenda umana, ma ancora oggi, i veri motivi dell’uccisione di Aldo Moro rimangono, in parte, celati dalle pieghe delle collusioni e del pungolo di interessi internazionali.

Vogliamo ricordare l’onorevole Aldo Moro, nel quarantesimo anniversario della sua uccisione, con le ultime parole che ha scritto, di suo pugno, dal carcere. Si tratta dell’ultima lettera che ha scritto alla moglie Eleonora, consegnata dalla Brigate Rosse con il comunicato numero 9.

Mia dolcissima Noretta,
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell’incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione.
Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l’indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli.
Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso.
È poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall’idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato.
Per il futuro c’è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi.
Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani.
Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo.
Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni.
Sono tanto grato per quello che hanno fatto. Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta. Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo
Senza firma
(Aldo Moro alla moglie Eleonora Chiavarelli)

Roberto Greco per referencepost.it