Negli ultimi decenni la comunicazione ha subito una grande trasformazione passando da una comunicazione prevalentemente reale a una sempre più virtuale. Per quanto questa comunicazione sia comoda, facile e veloce presenta degli aspetti negativi. Essa può portare a isolamento e superficialità nelle relazioni, può limitare la comprensione reciproca creando una visione distorta della realtà e dell’identità, può portare alla perdita della privacy e può anche causare dipendenza.

Nel 2016, ad esempio, si era diffuso un gioco chiamato “Pokémon go” (che consiste nel cercare attraverso lo schermo del telefono i Pokémon per strada) che aveva causato numerosi incidenti, in quanto le persone camminavano guardando il telefono e non si accorgevano dei pericoli circostanti, e potrebbe procurare allo stesso problemi alla salute mentale. La costante comparazione sociale e la pressione per adeguarsi agli standard “imposti” on line, infatti, possono contribuire ad incrementare ansia e depressione.

Sul web girano le challenge, sfide virali spesso pericolose che vengono seguite per moda da chiunque e a qualsiasi età. Per ciò che riguarda le influenze sul fisico esistono delle challenge come quella dell’auricolare, secondo cui bisogna mettersi attorno alla vita il filo delle cuffie, se esso cingeva la vita si aveva il fisico perfetto, altrimenti no.

A livello psicologico un altro esempio è la Blue whale, una serie di sfide pericolose e adrenaliniche da eseguire per arrivare all’obiettivo finale: farsi riprendere da un amico durante il salto dal settimo piano.

Queste sfide si compiono, di solito, dopo un ricatto ricevuto da parte di persone anonime.

Come difendersi?

Bisogna adottate strategie consapevoli e sviluppare un equilibrio digitale.

  • stabilire dei limiti di tempo nell’utilizzo del telefono cellulare per prevenire la dipendenza e aumentare le interazioni sociali reali;
  • imparare a gestire il feedback per non farsi influenzare;
  • lavorare per sviluppare una forte autostima;
  • difendere la propria privacy;
  • bilanciare le interazioni virtuali e reali;
  • diffidare sempre di chiunque si incontri online;
  • imparare a sfruttare i social e a non essere sfruttati da essi;

Un tempo tutti questi metodi virtuali per comunicare non esistevano, quindi, si potenziavano la comunicazione reale e la creatività, in quanto in mancanza di intrattenimenti virtuali, i giovani si ritrovavano a pensare di più e a sviluppare modi per passare il tempo in compagnia.

Buscemi Irene Rita, Cataldo Miriam, Geloso Aurora, Genovese Gaia e Mangiapane Giulia.

Lingua e Letteratura Italiana e Attività di Scienze Umane, prof.ssa  Gisella Lo Bello e prof.ssa Giuseppa Mannelli – 3°F

Liceo Regina Margherita – Palermo