L’ha deciso il giudice Andrea Gilotta del tribunale di Caltanissetta, il quale ha anche ordinato la pubblicazione del dispositivo della sentenza su Libero e su altri due quotidiani nazionali
L’ex direttore di Libero, Maurizio Belpietro, e l’editrice del giornale sono stati condannati in sede civile per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Nino Di Matteo e Francesco Del Bene, pm del processo sulla “trattativa” Stato-mafia. I due magistrati dovranno essere risarciti con 20 mila euro ciascuno. L’ha deciso il giudice Andrea Gilotta del tribunale di Caltanissetta, il quale ha anche ordinato la pubblicazione del dispositivo della sentenza su Libero e su altri due quotidiani nazionali. Il giudizio trae origine da un articolo apparso sul quotidiano il 27 luglio 2012. Con il titolo “Morte al Quirinale. Napolitano: pm assassini” veniva data notizia della morte di Loris D’Ambrosio, consulente giuridico dell’ex presidente della Repubblica, il quale era stato intercettato mentre parlava al telefono con l’ex ministro Nicola Mancino. Belpietro, oltre a rivendicare un diritto di critica sull’operato dei due pm, ha sostenuto che il suo commento era basato su una dichiarazione dello stesso Napolitano. Il capo dello Stato aveva tra l’altro detto: “Atroce e’ il mio rammarico per una campagna violenta e irresponsabile di insinuazioni e di escogitazioni ingiuriose cui (D’Ambrosio, ndr) era stato di recente pubblicamente esposto”. Questa affermazione, secondo il giudice Gilotta, si riferiva all’esposizione mediatica del consigliere e non a una relazione tra le indagini dei pm e la morte di D’Ambrosio. Da qui la condanna del giornalista.
Fonte: ilfattonisseno.it