Mercoledì 8 giugno alle ore 18:45, l’Associazione Dermart e  SCENA (spazio, cinema, eventi e nuove arti), a Roma, in Via degli Orti d’Alibert, 1 (Lungara), presentano l’ultimo appuntamento della stagione primaverile di “Questione di pelle” dal titolo: “Body art: pelle e corpo
nell’arte contemporanea”.

Il body paint  è un’arte in cui il corpo si trasforma in una tela e comunica attraverso i disegni e i colori vari stati d’animo. Le popolazioni tribali la utilizzavano nei riti religiosi, per la caccia o in battaglia, dando a ciascuna rappresentazione pittorica un valore diverso a seconda del messaggio che volevano trasmettere.

In epoca moderna, soprattutto a partire dagli anni ’60 quando, tra l’altro, fu rilanciata dal movimento hippy, è diventata una forma di body art.

L’artista che pratica questa tecnica pittorica, si avvale di una colorazione temporanea – i colori spariscono dopo poche ore o dopo qualche giorno  a seconda del materiale usato –  al contrario dei tatuaggi, la cui colorazione è permanente.

La pratica del body paint è fra le tradizioni più arcaiche degli aborigeni australiani che la userebbero dal 60mila avanti Cristo, ma non mancano testimonianze anche tra le popolazioni africane. Neanche gli antichi popoli Sumeri ed Egizi, le tribù dei Germani e dei Pitti  si sottrassero a questa tradizione e, prima delle battaglie, si dipingevano con pitture intimidatorie, con lo scopo di impaurire il nemico.

All’incontro di mercoledì 8 giugno saranno relatori: Massimo Papi – Dermatologo; Maria Egizia Fiasche – Giornalista; Pino Calabrese – Attore; Vittorio Maria De Bonis – Storico dell’Arte e la domanda alla quale dovranno dare una risposta è: “Quale futuro per la nostra povera pelle? Riusciremo a salvarla?

Teresa Di Fresco