Ho conosciuto Lorenza Trucchi in casa del nipote di Luigi Pirandello e figlio di Fausto, Pierluigi  e della moglie Giovanna Carlino qualche anno fa in occasione di uno degli eventi culturali che, grazie  alla loro generosità e l’amore per la cultura, entrambi organizzavano. Il giorno 11 gennaio appena trascorso ha compiuto  cento anni la grande critica d’arte e donna dotata di una non indifferente ironia che amava definirsi semplicemente “giornalista”. Era nata, infatti, l’11 gennaio 1922 a Monaco dove il padre, Lorenzo Trucchi, esercitava con successo la professione di medico chirurgo. Nel 1934 il dottor Lorenzo, la moglie Olga Cassini, Lorenza e il fratello maggiore si trasferiscono a Roma dove, pochi mesi dopo, il padre muore.  La Trucchi, come poi sarà chiamata nell’ambiente artistico in cui opererà, terminati gli studi classici si iscrive e poi laurea – con 110 e lode – in Giurisprudenza.

Ma l’amore per l’arte presto la vede rinunciare al foro e impugnare la penna per dedicarsi a una passione più forte: il giornalismo. Inizia nel 1949 e dall’anno seguente è assidua collaboratrice di diversi quotidiani e periodici. Nel 1955 inizia la sua collaborazione con “La Fiera Letteraria” e ben presto Diego Fabbri, allora direttore, le affida il coordinamento della sezione arti figurative e architettura. Nel 1971 è Dino Buzzati insieme a Franco Russoli a invitarla a scrivere per la pagina d’arte al “Corriere della sera”. La sua carriera di critico d’arte su testate giornalistiche non termina qui, dal 1967 al 1977  collabora anche con “Momento Sera” ed è titolare della rubrica settimanale “Arte per tutti” ed è critico d’Arte, fin dalla sua fondazione, de “Il Giornale Nuovo” e de “La Voce” di Indro Montanelli. E anche la sua avventura letteraria non si ferma qui, si affiancano invece anche organizzazioni e curatele di importanti mostre nei più importanti Musei e Palazzi di Esposizioni a Venezia, a Messina, a Roma, a Torino, a Macerata, a Lugano di artisti quali Jean Dubuffet, Pietro Sadun, Vespignani, Mino Maccari, da Handinsky a Pollock, Alberto Magnelli, Jean Harp e Sophie Taeuber, Pedro Cano. Nella sua lunga e prodigiosa carriera è stata anche commissario del Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 1982; ha fatto parte della Commissione Esperti del Settore Arti Visive delle Biennali di Venezia nel 1988 e nel 1990. Ha tenuto la cattedra di Storia dell’arte all’ Accademia di Belle Arti di Roma e dell’Aquila. Dal settembre 1995 al giugno 2001 è stata presidente dell’Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte di Roma.

Ma il suo curriculum è molto più lungo e prestigioso e numerose sono le sue pubblicazioni sia di articoli che di libri, settemilacinquecento dei quali ha donato all’ archivio della Biblioteca (ArBiQ) della Quadriennale e tra i quali non mancano le monografie dedicate ai suoi artisti preferiti: Jean Dubuffet, Francis Bacon, Alberto Burri.

Il suo nome è legato così indissolubilmente all’ arte che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, in occasione del suo centesimo compleanno, ha voluto festeggiarla e nella Sala delle Colonne erano presenti a omaggiarla Achille Bonito Oliva, Maria Teresa Benedetti, Giuseppe Appella, Enzo Bilardello, Lorenzo Cantatore, Cecilia Casorati, Cristiana Collu, Umberto Croppi, Daniela Fonti, Paolo Icaro, Carlo Lorenzetti, Giulia Napoleone, Federica Pirani, Fabio Sargentini, Edoardo Sassi, Ruggero Savinio, Claudio Strinati, Marco Tonelli, Claudio Verna,  Andrea Iezzi e Giovanna Carlino Pirandello la quale, personalmente, devo ringraziare per avermi dato l’opportunità di  conoscere Lorenza Trucchi alla quale vanno anche i miei auguri per questo bel traguardo che è soltanto l’inizio di un nuovo, passionale cammino d’arte, nell’arte.

In copertina foto di Andrea Iezzi.

Teresa Di Fresco