Sono stati tre giorni di intensa cultura quelli che dal 25 al 27 settembre scorso si sono avvicendati tra il Museo d’Arte Moderna  RISO – che si è presentato al pubblico con tre progetti espositivi e tre nuove sale – e la Cappella dell’Incoronata, grazie alla presenza di artisti come Christian Boltanski in mostra permanente, Shay Frisch, Laura Panno che hanno esposto le loro opere e istallazioni; alla lettura de “La conferenza degli uccelli” di Farid Uddin Attar datata 1220 eseguita da Anna Redi; al concerto narrato Sviêta ot Sviêta eseguito dal coro Svete Tikhij sotto la direzione di Irina Nedoshivkina Nicotra; ai canti liturgici ortodossi di tradizione russa, greca, bizantina e georgiana narrati da Maria Giuliana Rizzuto. Non sono mancate giornate di studio e altri spettacoli tra i quali  quelli dei due prestigiosi concerti di Tito Rinesi che si è esibito sia alla Cappella dell’Incoronata, sia al Museo Riso.

Nella Palermo multiculturale e aperta al mondo, il progetto ha visto come motivo conduttore la luce da cui “Luce da Luce” che è il titolo che apre un mondo di sfaccettature visive, riflessive e intimiste, simboliste, metafisiche, artistiche al pubblico presente alla tre giorni di confronto tra artisti, studiosi, teologi il cui punto di unione è dato proprio dalla luce. Fiat lux et lux facta est e Dio creò l’Universo…La luce, punto d’incontro tra tutte le religioni, tra le arti anche nei suoi chiaro-scuri, nella sua spiritualità e sacralità, nel suo rapporto tra Cristianità d’Oriente – sufismo – e il più profondo misticismo islamico – esicasmo -.

Coinvolgenti le musiche di Tito Rinesi che con le sue esecuzioni, insieme a Piero Grassini, ha dato vita al concerto dal titolo “Dargah”, che ha tenuto il numeroso pubblico attento e partecipe regalando brani di chiara matrice orientale, accompagnando le parole, poesie pure recitate dallo stesso Rinesi, con strumenti quali l’oud – liuto a manico lungo – e altri a corda e a percussione. Intense le loro esibizioni a cui il pubblico, invitato a farlo,  ha attivamente partecipato assimilando ai loro, il tempo delle battute musicali. Terapia intrinseca attraverso i suoni e le parole, taumaturgica e inebriante al contempo, generosamente offerta da Rinesi e Grassini che hanno regalato momenti di coinvolgente pathos. Così l’ Occidente si è avvicinato all’ Oriente in un esaltante connubio di suoni quale è la musica nell’estrinsecarsi della sua sollecitazione ad un mondo senza confini, con chiaro-scuri che rivelano, nella sua essenza, che la diversità è soltanto ricchezza e che oriente ed occidente sono attraversati da un’unica luce.

In copertina: da sin. Tito Rinesi, Piero Grassini

Teresa Di Fresco