Viviamo in un’era a conduzione narcisistica. Un’era fluida, contraddittoria, dilaniata da un estremo bisogno dell’altro travestito da implacabile individualismo. I media, i social, le trasformazioni socio-culturali della famiglia hanno fortemente contribuito a determinare una cornice diffusa di incertezza e frammentazione, il cui relativismo valoriale sembra aver generato un sempre più frequente ripiegamento narcisistico su di sé. Ne deriva che il disturbo narcisistico di personalità sia tra i più diffusi nella società contemporanea. Il mondo moderno, nel quale i bisogni individuali sono considerati di primaria importanza, incoraggia le persone a concentrarsi su se stesse. “Il nuovo narcisista è ossessionato non dal senso di colpa, ma dall’ansia. Ferocemente competitivo nella sua ricerca di approvazione e consenso, diffida della concorrenza. Afferma il rispetto delle regole nella segreta convinzione che non si applichino a se stesso. È acquisitivo, nel senso che le sue voglie non hanno limiti (…), ma esige soddisfazione immediata e vive in uno stato di desiderio inquieto e perennemente insoddisfatto». Una condizione che rompe ogni legame sociale, frammenta i soggetti, cancella le identità collettive, rende difficilissimo il cambiamento. Il narcisista tende perciò ad oscillare tra un’incessante richiesta di questo rispecchiamento, mai soddisfatta, e il desiderio di dimostrare, fondamentalmente a se stesso, di non averne minimamente bisogno.
A tal proposito Christopher Lash ha introdotto il termine “narcisismo culturale” per evidenziare il ruolo che avrebbe la società moderna nell’incoraggiare le persone a concentrarsi su di sé, favorendo un indebolimento dei legami con la comunità. Ed è in questo scorcio storico dai toni fortemente preoccupanti che noi operatori del benessere siamo chiamati ancor di più a cercare di “ricucire” la trama delle relazioni, il vissuto della condivisione e della reciprocità, a combattere la dispersione identitaria che spesso diventa violenza domestica. Con questi propositi, nei prossimi mesi, partirà a Palermo un corso divulgativo-esperienziale sui temi del Narcisismo.
“Come riconoscere un narcisista”, “come difendersi per non cadere nella sua ragnatela”, “tollerare il no-contact”, “superare il trauma di una relazione con un narcisista”,questi e tanti altri argomenti attinenti al funzionamento narcisistico saranno oggetto di approfondimento.
Il corso,aperto ad addetti ai lavori e non, consterà di cinque incontri, che si terranno il sabato mattina e saranno condotti dalla Dott.ssa Iva Marino (psicocriminologa), e dalla Dott.ssa Marina Li Puma (psicoterapeuta sistemico-relazionale).
Ci si propone di incrementare gli spunti di autoriflessione e consapevolezza rispetto a tutti quei meccanismi relazionali nevrotici che sono alla base di innumerevoli relazioni disfunzionali e di individuare luci ed ombre, nello specifico, di alcune tipologie di legame.

Un’iniziativa dello studio Psicologicamente sito a Palermo in via Mariano Stabile 261

Iva Marino