L’autore è Federico Pistone e il libro è “Tutto De Andrè, il racconto di 131 canzoni”in cui l’autore racconta Faber attraverso centotrentun canzoni

Nei giorni scorsi un murales, una targa e una piazza sono stati dedicati a Fabrizio De André. Il Comune di Palermo, organizzatore della rassegna per il cantautore genovese “Una goccia di splendore – Palermo per Fabrizio De Andrè”, ha inaugurato ai Cantieri Culturali della Zisa i murales, realizzati dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti, alla presenza della moglie Dori Ghezzi, “emozionata” per l’omaggio della città al cantautore scomparso nel 1999. A De Andrè è stato inoltre dedicato il piazzale di fronte al centro Zac ai Cantieri Culturali e un’altra targa, in suo ricordo, è stata apposta in piazza San Giorgio dei Genovesi. E’ quindi l’occasione per ricordare Faber attraverso le parole delle sue canzoni. A questo proposito, Franco Zanatti su Rockol.it ha parlato di un libro molto interessante. L’autore è Federico Pistone e il libro è “Tutto De Andrè, il racconto di 131 canzoni” ed è edito da Arcana edizioni. Le qualità di scrittura dimostrate nel suo precedente “I migliori anni della nostra musica” trovano conferma in questo libro in cui l’autore racconta centotrentun canzoni di Fabrizio De André – tutte quelle interpretate dal cantautore genovese scomparso vent’anni fa (un anniversario che ha provocato una piccola valanga di pubblicazioni e ripubblicazioni editoriali – non tutte indispensabili, a dire il vero).

Nelle schede, ogni canzone è esaminata con la curiosità del giornalista e l’affetto dell’appassionato, ma anche con la puntualità del cronista (e infatti vengono restituiti i meriti, com’è giusto, ai coautori e agli ispiratori, anche a quelli non dichiarati da De André – che aveva un po’ l’abitudine di dimenticarsi di certi aiuti ricevuti). Lo spirito completista di Pistone si spinge fino a includere (e giustamente) anche quattro canzoni inserite nel 2008 nel cofanetto “Effedia – Sulla mia cattiva strada”, che ad alcuni giungeranno sconosciute: “Bella se vuoi volare”, “Cielito lindo”, “Maria Giuana” e “Dai monti della Savoia”. Scrive Zanatti: “La mia valutazione non raggiunge le quattro stelle piene perché ho trovato pleonastiche le pagine di contestualizzazione storica, e perché – forse per la fretta di far uscire il libro nei giorni del ventennale della morte – la revisione del testo non è stata sufficientemente attenta. L’autore ha ricevuto, a parte, l’esito della mia rilettura con la matita rossa e blu; ne farà buon uso per la prima ristampa, che gli auguro imminente”. E se lo dice Zanatti c’è da fidarsi.

(Ro.G.)