Siamo alla fruttaSiamo alla frutta

Venerdì 23 novembre si è conclusa “Siamo alla frutta”, mostra d’arte contemporanea organizzata dall’Associazione culturale RicercArte di Palermo e che si è tenuta alla galleria e biblioteca d’arte Studio 71 a Palermo.
Numeroso il pubblico che ha apprezzato le opere dei venticinque artisti che hanno esposto le loro opere.
Singolare il titolo dato alla mostra ma che bene ha reso il senso dei quadri in esposizione altrettanto bene introdotti da Vinni Scorsone che firma il breve catalogo.

Si sono perfettamente immedesimati nel tema gli artisti dando singolarmente una personalissima interpretazione di quella che possiamo definire l’esatta rappresentazione del messaggio che ciascuno di loro ha dato. Naire Feo vede i cervelli in fuga, muniti di ali, “Fuori di testa”, come recita il titolo del suo quadro; “Cadere nell’oblio” di Elisabetta Gucciardo pone l’attenzione sui drammatici esiti del gioco d’azzardo espressi tra un giro di roulette e la morte la cui rappresentazione mostra un prima e un dopo in una spirale di numeri che inerti stanno a guardare; ma se in molti artisti la fine di tutto può sembrare imminente, altri come Mario Giubilato vedono risorgere dai rami secchi la speranza mentre Marco Lotà, con le sue geometrie aperte, esprime tracciati di speranza ad una prima osservazione incomprensibili ma che hanno un loro fil rouge che è proprio la vita che non smette mai di sperare. Marco Bevilacqua esprime col suo cerchio di “Fuoco” su fondo nero il più totale pessimismo di una via senza ritorno dove il cerchio di fuoco brucia soltanto, non genera altra vita; i “Migrantes” di Maria Laura Riccobono sono una fotonotizia, per dirla in gergo giornalistico, che ci ricorda gli sbarchi senza fine di migranti che già possono sembrare cadaveri.

E se, come vede Nancy Sofia “Il mondo è nelle mani dell’uomo”, può accadere che esploda da un momento all’altro, oppure potrà rigenerarsi? Per Aldo Palazzo quando il passato guarda con occhio stupefatto il presente, questo non si accorge che esistere non è stare all’interno di un telefono cellulare perché comunicare è un’altra cosa, è uscire fuori, è confrontarsi, occhi negli occhi con l’altro. Non poteva mancare, trattando un tema che prende spunto da una metafora sul cibo, la rappresentazione, appunto, del cibo che in Iris Oltre diviene spazzatura, “Oltre la frutta” e in Arturo Barbante “Carneuno”. Altri gli artisti che hanno dato la loro interpretazione del tema, ciascuno seguendo il proprio estro e le rappresentazioni più congeniali alla loro ispirazione: Antonella Affronti, Dimitri Gazziero, Lisa Sorba, Alessandro D’Andria, Antonella Musella col suo “Fuga dei sogni”, disegno a matita su carta; Rossella Andriani, Nicola Lisanti, Maurizio Muscettola, Jorja Grace il cui “Into the mirror” esprime tutto la disperazione, reale e riflessa, dell’esistenza ormai giunta alla frutta.

E poi Paola Sacchi, Raffaele Dragani, Luisella Abbondi, Ferdinando Segreti, Paolo Buffa e Piera Ingargiola per la quale, se restiamo seduti in poltrona, il nonsenso ci imbriglierà senza possibilità di districarci poiché immobili.

Teresa Di Fresco