A Palermo è andata in scena un’originale e colorata interpretazione dell’opera lirica “L’elisir d’amore”; al Teatro Massimo dal 16 al 24 giugno, sul palcoscenico l’avventura amorosa di Adina e di Nemorino, musicata da Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani e rappresentata per la prima volta nel 1832.

In quest’allestimento la trama è ispirata al mondo circense espresso nei quadri di Fernando Botero, da cui sono stati realizzati i costumi, le ambientazioni e le caratteristiche curate in ogni dettaglio.

Tanti sono i personaggi delle tele di Botero, dai clown al nano, dall’equilibrista ai trampolieri, dalla donna con la pelliccia ai giocolieri, dall’addestratore di serpenti al forzuto.

Financo i cartelloni e il tendone giallo, traslati dalla pittura alla rappresentazione scenica che ha trasformato il melodramma giocoso donizettiano in un’esperienza sensoriale ricca di colori e animazioni.

Hanno aperto la scena proprio i due trampolieri che hanno fatto da apripista a tutto il numeroso cast che ha subito riempito il palcoscenico; sullo sfondo la proiezione di alcune immagini raffiguranti i quadri più significativi di Botero.

Nel ruolo di Adina la dolce ma energica Laura Giordano, Arturo Chacón-Cruz, un appassionato Nemorino, Giuseppe Altomare un robusto Belcore e poi Dulcamara, un sedicente medico alchimista che, prima in bici poi in mongolfiera, distribuiva zibibbo spacciandolo, proprio ai danni di Nemorino, per un elisir capace di far innamorare tutte le fanciulle, anche Adina, bramata in sposa da Belcore.

Dulcamara, trait d’union dell’opera, è stato interpretato da un poderoso Giovanni Romeo, che ha alternato momenti di alto istrionismo ai grammelot cantati sulle note dell’opera, espressi con simpatia e bravura, nei momenti in cui doveva vendere la propria pregiata essenza.

Nel ruolo di Giannetta invece Maria Francesca Mazzara.

Come sempre impeccabili il coro, diretto da Piero Monti, e l’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Alessandro d’Agostini. Regia e scene di Victor García Sierra, costumi di Marco Gujon, luci di Bruno Ciulli. Ispirato al ciclo “El circo” di Fernando Boterocon l’allestimento è a cura di Nausica Opera International.

Carlo Guidotti per Referencepost (Articolo e foto)

L'elisir d'amore e il circo di Botero
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