Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia – Comitato provincia di Messina

Il modo migliore di esprimere solidarietà a Liliana Segre, cui ancora una volta sono stati indirizzati insulti e minacce, è quello di segnalare alla Polizia postale e alla magistratura tutti gli episodi di violenza e razzismo che corrono sui siti social.

Denunciare è bene, indicando nomi, fatti e parole, che esorbitano dal civile e democratico confronto delle idee e delle posizioni. Denunciare è importante, per cercare di arginare un fenomeno diventato insopportabile e gravissimo. Questa è l’indicazione che proviene dall’Anpi messinese, per preservare un bene della Repubblica: l’articolo 21 della Costituzione. Questo garantisce la libertà di espressione del pensiero, che però non deve essere sopraffatta dalla violenza, dalle offese e dalle minacce, anche di morte.

La presa di posizione dell’Anpi di Messina giunge dopo l’ultimo episodio di aggressione alla senatrice Liliana Segre, la donna più anziana d’Europa – ha 92 anni – a girare con la scorta. Liliana Segre, nel suo ultimo intervento al Senato, è stata applaudita da tutti i senatori, e anche fuori da quell’aula. Ma c’è una fetta minoritaria e pericolosa (e vigliacca) di italiani che continua a infierire su questa donna, scampata ai campi di sterminio nazisti. Adesso questa donna, che è uno scrigno attivo della memoria del Paese normale, ha deciso di denunciare i suoi aggressori.

Una generica solidarietà sarebbe poco utile. Occorre riprendere il suo allarme e passare alle azioni giudiziarie. Quel che avviene di distorto, di violento, di razzista sui social va portato nel posto dove merita di stare: davanti alla giustizia.