Episodi di violenza come quello di Massafra (Taranto), scaturiscono da un clima domestico già saturo di rancori e inasprito da situazioni difficili. Questo duplice femminicidio non è che l’ultimo in ordine di tempo di una lunga scia di sangue. Purtroppo questi tragici episodi sono l’epilogo di rapporti ormai compromessi che si trascinano da tempo. I sintomi partono da lontano e affondano le radici in una diffusa “violenza psicologica”, che l’ordinamento penale italiano ha riconosciuto come reato solo nel 2018 con il nuovo “Codice Rosso”. Riconoscerla per tempo, significa agire subito. In molti casi, un intervento tempestivo e immediato avrebbe consentito di salvare delle vite.
«Per noi donne – spiega Bruna Colacicco, scrittrice, autrice del romanzo memoir “Eppure sono lieve” (Manni, San Cesario Di Lecce, 2019) sul tema della violenza psicologica – è difficile all’inizio rendersi conto di essere state intrappolate in una relazione abusante. E, quando arriva la consapevolezza, decidere di interrompere questi “rapporti malati” richiede un lavoro doloroso di introspezione oltre che la capacità di affrontare le difficoltà pratiche che comporta una separazione. Così spesso si decide di farlo quando si sono già prodotti effetti gravissimi».
«Diversi gli aspetti della violenza psicologica – continua la scrittrice – che passano anche attraverso un certo grado di sudditanza economica, specie se la donna non ha un lavoro proprio. I dati dei maltrattamenti in famiglia non emergono dalle statistiche perché ancora troppo basso è il numero delle donne che decide di denunciare. Il maltrattamento psicologico poi è difficile da dimostrare in tribunale, almeno in Italia dove, a differenza che in altri paesi europei, non esiste ancora una legge specifica in merito. La violenza psicologica è dannosa quanto quella fisica (che ne è a volte l’evoluzione), annienta la vittima e le fa addirittura ammalare. Coinvolge anche i figli, costretti spesso a vivere in un clima familiare difficile, ad assistere alle sfuriate e ai litigi familiari e alle violenze che ne sono la diretta conseguenza. Interpretare per tempo i segnali di una relazione abusante e allontanarsene, può servire a evitare situazioni ben peggiori e più gravi per il partner abusato e per i figli».