Salvatore Nuvoletta il 22 giugno avrebbe compiuto 58 anni; il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani vuole ricordarlo come un vero e proprio eroe dei nostri tempi.
Il giovanissimo carabiniere (20 anni) venne barbaramente assassinato dal cartello camorristico di Casal di Principe come ritorsione dell’uccisione avvenuta qualche tempo prima del boss Mario Schiavone in un blitz in cui non figurava neanche lo sfortunato giovane.
Quando i sicari si avvicinarono a Salvatore, stava giocando spensieratamente con un bambino; compreso il pericolo, si affrettò ad allontanare il piccolo, invece di tentare la fuga e rimase ucciso dai proiettili.
Venne insignito della medaglia d’oro al valor civile con la dicitura: «In servizio presso una stazione dei carabinieri operante in territorio caratterizzato da elevato indice di criminalità, veniva proditoriamente ucciso, innanzi all’esercizio commerciale di un familiare, da alcuni colpi di arma da fuoco esplosigli contro da componenti di agguerrita organizzazione camorristica, quale vile ritorsione all’attività di contrasto svolta dall’Arma. Fulgido esempio di attaccamento al dovere, coraggio e eccezionale abnegazione, posta al servizio della collettività.».
Il gesto di nobile altruismo compiuto da Salvatore fa riflettere sul valore della legalità nel microcosmo delle professioni. Nel momento del pericolo l’istinto si è fuso con principi morali e civici che il ragazzo aveva evidentemente introiettato fortemente; l’obiettivo che si possa scegliere l’azione giusta per difendere i propri ideali è un traguardo che sarebbe bello estendere al maggior numero di persone possibile. Molte volte esempi di condotta irreprensibile sono stati proposti da cittadini o servitori dello stato isolati. L’educazione alla legalità dovrebbe partire proprio da simili uomini da ricordare e omaggiare soprattutto a scuola durante i percorsi di approfondimento alla cittadinanza attiva.