Era il 15 giugno del 1920 quando nel rione di Trastevere vedeva la luce l’ultimo figlio del musicista Pietro Sordi e della maestra elementare Maria Righetti: a Roma nasceva Alberto Sordi.

Oggi, a cento anni dalla nascita, è stata presentata, in una cerimonia tenutasi in Campidoglio, la mostra dedicata all’Alberto nazionale, che aprirà al pubblico il 16 settembre. Presenti all’evento il sindaco della capitale Virginia Raggi, Christian De Sica, Massimo Ghini, Edoardo Pesce, Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Carlo Verdone.

Vivi e immortali sono i personaggi interpretati dal grande artista che della sua romanità ne ha fatto un orgoglio nazionale, dipingendone con astuzia, maestria e tanta passione, i caratteri più salienti.
Alberto Sordi, un grande uomo dietro la maschera del grande attore: dedito alla beneficenza ed alla solidarietà, mantenuta velata da un rigorosissimo riserbo, in tanti decenni di carriera ha saputo donare al volto dell’italiano una fisionomia netta, precisa, così carica di peculiarità, per le quali è davvero difficile non cedere all’immedesimazione o al riconoscimento.
In Alberto Sordi è netto il distacco tra attore e personaggio, ma assolutamente simbiotico e interdipendente è il legame personaggio e uomo.

Capace di trasformare il pianto in riso con la medesima espressione, a volte sorniona, a volte disperata, è a pieno titolo fra i pochi grandi artisti che nell’olimpo della recitazione è stato capace di mettere a nudo le nostre ambizioni, cattiverie, ambizioni, passioni, delusioni e amori.
Come non sorridere dinanzi a “Mamma mia che impressione” o “Lo scocciatore-Via Padova 46”, e come non ridere con film quali “Lo scapolo”, “Il diavolo”, “Il seduttore”, “Il marito” o “Il vedovo”, da gustare tutti d’un fiato.
Per poi analizzare noi stessi e la società, spesso crudele, nella quale facciamo fatica ad orientarci come “Il maestro di Vigevano”, “Nestore l’ultima corsa” o il monumentale “Un borghese piccolo piccolo”, uno di quei film che lascia il segno e che ha marcato una svolta decisiva verso una nuova maturità artistica di Sordi, che, dedito sempre più spesso anche alla regia, non mancherà di regalare delle perle al suo pubblico.
Nella galleria delle sue pellicole, dirette da firme autorevoli, Federico Fellini su tutti, troviamo le evoluzioni stilistiche di tutti i suoi personaggi della radio e dell’avanspettacolo, sempre affiancati da compagni di prim’ordine quali Vittorio De Sica, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, Vittorio Gassmann, Peppino De Filippo, Turi Pandolfini, solo per citarne alcuni, e Totò, incontrato sul set nel 1952 nel film di Steno e Monicelli “Totò e i re di Roma”.
Accanto ad Alberto Sordi, immancabili, le più brave e belle attrici del cinema italiano che, come “Bond girl” nazionali, affiancano il protagonista divenendo protagoniste esse stesse e vero ruolo chiave attorno al quale ruoterà tutto il film: Sylva Koscina, Giovanna Ralli, Mara Berni, Silvana Mangano, Lea Massari, Sandra Milo, Silvana Pampanini, Sophia Loren, Giulietta Masina, Franca Valeri.
Impossibile citare tutti i film di Sordi che hanno firmato capitoli fondamentali della nostra storia, fatta di soldati, vigili, commissari, avvocati, giudici, medici, antiquari, ma anche di maestri, vetturini, tassinari, imprenditori, preti, cantanti, imbroglioni, mafiosi, ladri, detenuti, disoccupati, mariti e papà, caratterizzati sempre da uno smagliante e ottimista sorriso da un lato, e dall’altro da uno sguardo, umido e profondo, fatto di sofferenza, paura e povertà, in un perpetuo giano bifronte espresso così ad alto livello forse soltanto dai grandi Charlie Chaplin, Eduardo De Filippo e Antonio De Curtis, in arte Totò.

A cento anni dalla nascita, in attesa dell’inaugurazione della mostra a lui dedicata e allestita proprio a Villa Sordi, aperta per la prima volta al pubblico, non possiamo che ringraziare il grande attore per le risate, le riflessioni e qualche lacrima che ha disegnato sul volto del suo amato pubblico, quindi Felice compleanno vigile Otello Celletti, Gastone, dott Guido Tersilli, Marchese del Grillo o Don Abbondio,

Felice compleanno Grande Alberto.

Carlo Guidotti per Referencepost.it