La ‘ndrangheta emiliana era riuscita a truffare il ministero dell’Economia per oltre due milioni di euro. Per questo la Dia di Bologna, coordinata dal procuratore Amato e dal sostituto Beatrice Ronchi, ha sequestrato un patrimonio tra beni mobili e immobili di oltre 2mln riconducibile ad alcuni affiliati alla cosca “Grande Aracri” di Cutro. Con la complicità di un avvocato napoletano, in forza di una sentenza falsificata, il Ministero è stato indotto a pagare i 2mln a favore di una società legata ad affiliati ndranghetisti.