Andato in scena a Palermo, dal 16 al 19 luglio, Giselle, balletto fantastico in due atti musicato da Adolphe-Charles Adam; la coreografia originale è di Ricardo Nuñez, l’allestimento è del Teatro San Carlo di Napoli. L’Orchestra del Teatro Massimo è stata diretta da Aleksej Baklan.

La scena inizia con la rappresentazione di un’allegra giornata campestre. Tanti i personaggi in scena che restituiscono subito l’idea della spensieratezza del luogo e del momento.

Dopo l’arrivo di Albrecht, bravissimo Denis Rodkin, un caloroso applauso ha accolto l’entrata in scena di lei, Giselle, interpretata dalla grande Svetlana Zakharova, che ama Albrecht credendo che sia il giovane Loys.

A seguire un delizioso duetto dei due innamorati e poi l’arrivo di Wilfred, un amico di Albrecht interpretato da Fabio Correnti, e del guardiacaccia Hilarion, Riccardo Riccio, anch’egli innamorato di Giselle, che genererà i primi conflitti amorosi facendo sì che Giselle scopra che dietro il giovine si celi proprio il Duca Albrecht, già promesso in matrimonio alla figlia del Principe di Curlandia, Bathilde.

A seguire una grande scena corale con tutte le ballerine all’unisono con la melodia di Adam che ha reso celebre il balletto, tra i più famosi mai prodotti.

Danze campestri, banchetti e poi un assolo maschile e uno femminile, hanno permesso al pubblico di apprezzare la leggiadra arte coreutica espressa dai movimenti corporei dei ballerini con la musica delicatamente incalzante.

Il primo atto termina con la morte di Giselle, sconvolta dal dolore quando Bathilde riconosce in Loys proprio il suo Albrecht comunicandolo a tutti i presenti.

Terminato il primo atto muta il contesto e la scenografia del secondo e ultimo atto cambia aspetto e colori e i personaggi danzano fra le rocce e gli alti fusti degli alberi che popolano la foresta; è in questo luogo oscuro che i protagonisti daranno corso alle loro vicende d’amore.

Giselle pur di salvare il suo amato Loys danzerà con lui tutta la notte fino a condurlo alla salvezza che avverrà all’alba del nuovo giorno, nello stesso istante in cui svaniranno anche le Villi ossia le fate che rappresentano gli spiriti delle giovani amanti della danza morte per la sofferenza causata dall’amore sofferto o perduto; esse balleranno per tutta la notte con Hilarion che, perduto nella foresta e in preda al rimorso, raggiungerà la morte.

La musica si fa più grave e la partitura accompagna le tante ballerine, più di venti, che volteggiano soavemente per tutto il palcoscenico, disponendosi scenograficamente a cerchio, in linea retta o delineando una lunga e luminosa diagonale.

Nella parte finale l’orchestra del Teatro Massimo di Palermo esegue un altro famoso movimento della partitura di Adam che, con romantici accordi, hanno espresso la forza dell’amore che vince tutto, anche le tenebre e la morte.

La dominante caldo giallo oro del primo atto è ormai solo un ricordo; il blu ceruleo ha prepotentemente preso il suo posto; Giselle rimarrà nel mondo irreale delle Villi, la cui regina Myrtha è stata interpretata da Maria Chiara Grisafi; Albrecht tornerà, solo ed affranto, alla vita, donatagli dall’invincibile potenza dell’amore.

 

Carlo Guidotti per ReferencePOST

(articolo e foto)

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Giselle al Teatro di Verdure
Il primo atto (foto di Carlo Guidotti)
Giselle al Teatro di Verdure
Il primo atto (foto di Carlo Guidotti)
Giselle al Teatro di Verdure
Il primo atto (foto di Carlo Guidotti)
Giselle al Teatro di Verdure
Il primo atto (foto di Carlo Guidotti)
Giselle al Teatro di Verdure
Il primo atto (foto di Carlo Guidotti)
Giselle al Teatro di Verdure
La locandina dell'evento (foto di Carlo Guidotti)
Giselle al Teatro di Verdure
La partitura (foto di Carlo Guidotti)
Giselle al Teatro di Verdure
La scenografia del secondo atto (foto di Carlo Guidotti)
Giselle al Teatro di Verdure
Il secondo atto (foto di Gennaro Guidotti)